Carissimi giovani fidanzati,

non mi lascio sfuggire l’occasione di questo graditissimo incontro per avvicinarmi il più possibile a voi, attraverso questa lettera, nella speranza di non invadere la vostra privacy.

Oggi siete venuti a dire alla comunità che vi siete innamorati e vi siete scelti, che già pensate al matrimonio e a costruire una famiglia… Avete domandato alla comunità che vi aiutasse a capire e a vivere il mistero cristiano che il vostro amore racchiude. E avete coinvolto anche me per la vostra festa. Vi ringrazio, naturalmente, e condivido volentieri la vostra gioia.

Ogni volta che vengo coinvolto in questi incontri, mi trovo sempre sorpreso e arricchito in maniera imprevedibile nella mia umanità e nella mia fede. Soprattutto vengo consolato e incoraggiato dal vedere come l’amore continui ad affascinare gli uomini e le donne della nostra epoca e come la vita sia garantita da questo slancio che ritorna miracolosamente in ogni generazione.

Provo ad immaginare la vostra storia d’amore fin qui, una storia che voi sapete bene come è nata. C’è stato un incontro forse voluto, forse fortuito. Si è presentata davanti una persona che (subito o lentamente) si è rivelata come unica, preziosa. è stata avviata la conquista, la seduzione. Ognuno dei due è stato indotto a mostrare l’immagine migliore di sé. Ad un certo punto è avvenuta la dichiarazione esplicita. Così è iniziata l’avventura…

Forse, a quel punto, avete pensato quanto siano vere le parole del libro della Genesi: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda» (Gn 2, 18). Da allora, forse, vi è anche più facile credere che Qualcuno, dall’alto, abbia reso possibile quello che per voi era un “sogno”. Egli, infatti, è l’Amore! Ma se Dio è la sorgente del vostro amore, Egli è pure Colui che lo fa crescere, maturare e lo porta a compimento. Egli, dunque, non è un “intruso” nella vostra storia d’amore, ma è la garanzia insostituibile per poterla vivere a pieno.

Raccontare la vostra esperienza di innamoramento e ripercorrere di tanto in tanto la storia del vostro amore, credo che possa essere un bel modo per conservare la freschezza e la dolcezza del vostro rapporto. La memoria del vissuto spesso diviene spinta ideale per un futuro più intenso.

Nella mia vita di sacerdote e poi di Vescovo ho incontrato tanti giovani fidanzati come voi; ho avuto anche la gioia di benedire le nozze di numerose coppie cristiane, le quali oggi vivono la gratitudine per il dono dei figli. Quando penso a loro, vi assicuro che provo un senso di gratificazione impagabile. Mi sento con loro partecipe del perenne miracolo dell’Amore!

Sappiate ancora questo, carissimi fidanzati, che oltre ad essere abitati dall’Amore, voi avete una grande missione; essa vi deriva dal sacramento del matrimonio al quale vi preparate. Siete chiamati ad essere riflesso vivo e luminoso dell’amore di Gesù per l’umanità. è una ricchezza inestimabile la testimonianza d’amore offerta da una coppia di sposi. Non è solo una grazia per se stessi, ma un dono anche per gli altri. Al contrario, un amore “perduto” è una ferita che sanguina oltre i confini ristretti della propria esistenza.

Mi piacerebbe continuare questo scritto, ma ho proposto a me stesso di non oltrepassare i limiti di una semplice lettera, amichevole e confidenziale.

Vorrei, però, concludere porgendovi gli auguri più sinceri e affettuosi per il presente e il futuro. L’augurio è che possiate vivere sempre nella consapevolezza che l’amore che vi unisce è un dono e che possiate viverlo come è avvenuto per questi due sposi i quali sentono il bisogno di comunicarselo scrivendo l’uno all’altra.

«Mia carissima sposa, alzati ogni mattino serena e ringrazia Dio di essere ancora al mondo guardando il cielo con occhi luminosi. Ricordati che nella vita ci sono giorni pieni di vento e pieni di rabbia, ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime, ma poi ci sono giorni pieni d’amore che ti danno il coraggio di andare avanti per tutti gli altri giorni».

E lei ha risposto così:

«Mi hai regalato te stesso. Tu mi hai regalato la vita. Fai parte del mio essere, del mio esistere. Sei per me l’aria, la luce, la vita, tutto. Ti sto donando piano piano il mio cuore. In ogni cosa che faccio, in ogni persona che incontro, vedo te, con il tuo sorriso, la tua carezza, la tua dolcezza. Amo come l’amore ama. Non conosco altra ragione per amarti. Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo? è come se Dio, per un attimo, si fosse ricordato più di noi che di ogni altro, e ci stesse regalando una gioia immensa».

La strada dell’amore, come quella tratteggiata nei due stralci di lettera riportati, non è una strada facile, ma piuttosto un viottolo ripido, pieno di sassi; comunque è bello percorrerlo. Quando si ama non si mette la vita in soffitta, né la si lascia scivolare addosso. L’amore viene donato giorno dopo giorno, senza che uno se ne renda conto. Il dono che è l’altro rappresenta il pezzetto di strada, in mezzo ai campi, che conduce al giardino della vita. Si può avere tutto: ricchezza, tranquillità, affetto, ma senza quel pezzetto di strada che passa attraverso il nostro cuore tutto è nulla. «Tu sei quel pezzetto di strada, tu sei l’amore», il dono più bello della vita.

Con affetto, vostro

+ don Gino, Vescovo

Lettera ai Fidanzati. 26 febbraio 2012

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *